I vari passaggi per eseguire un’analisi spettrofotometrica
Da Redazione
Febbraio 27, 2020
Cos’è un’analisi spettrofotometrica?
La spettrofotometria è una particolare tecnica che si occupa di luci e in particolar modo di luce visibile, di luce a infrarossi e di luce a ultravioletti. È sicuramente utilizzata in vari ambienti, ma l’utilizzo più cospicuo è nel ramo commerciale a cura di molte aziende e in ambito sanitario. Per effettuare una vera e propria analisi spettrofotometrica bisognerà utilizzare gli spettrofotometri, che sonostrumenti in grado di effettuare un’analisi qualitativa e quantitativa grazie a una sorgente luminosa. L’analisi spettrofotometrica pertanto, avviene grazie alle onde elettromagnetiche che in base alla lunghezza d’onda e in base alla frequenza vengono suddivise secondo il cosiddetto campo elettromagnetico e i nostri occhi riusciranno a vedere solo una ristretta parte, il cosiddetto “spettro visibile”, che è costituito dalle radiazioni secondo la loro lunghezza d’onda. In definitiva l’analisi spettrofotometrica è una misurazione di radiazioni elettromagnetiche per ottenere delle analisi chimiche che forniscono informazioni sia quantitative, sia qualitative.
Come viene eseguita un’analisi spettrofotometrica?
Per effettuare un’analisi spettrofotometrica è importante possedere uno spettrofotometro, una cuvetta o provetta, una soluzione di una sostanza da analizzare e un solvente. Lo spettrofotometro è lo strumento fisico per effettuare materialmente un’analisi spettrofotometrica. La cuvetta o provetta è il contenitore che deve contenere il campione da analizzare. La soluzione da analizzare deve possedere il massimo di assorbimento nell’intervallo delle lunghezze d’onda dello strumento altrimenti si ricorre a un solvente. In commercio esistono vari tipi di spettrofotometri, ma i più importanti sono sicuramente quattro:
- Lo spettrofotometro a monoraggio
- Lo spettrofotometro a doppio raggio
- Lo spettrofotometro a serie di diodi (solo UV-visibile)
- Strumenti in trasformata di Fourier (solo IR)
Il primo spettrofotometro è un po’ limitato in quanto il risultato si ottiene dopo vari passaggi e con un unico raggio monocromatore che deve azzerarsi e ricominciare, è comunque utilizzato per analisi quantitative.
Il secondo spettrofotometro è sicuramente più utile perché utilizzando due raggi, il risultato viene scoperto più velocemente e si evitano tanti azzeramenti, è utilizzato per analisi qualitative.
Il terzo spettrofotometro grazie a una serie di diodi ha una risoluzione molto elevata e lo spettro visibile è molto più nitido che non negli altri due precedenti.
Il quarto e ultimo procedimento si avvale di una serie di calcoli matematici per la trattazione dei dati e non è particolarmente utilizzato.
Questa tipologia di strumenti è utilissima in tantissime aziende che si occupano di colorimetria.
Come si fa un’analisi spettrofotometrica.
Dopo aver compreso cos’è un’analisi spettrofotometrica e come viene eseguita è utile capire come si fa materialmente a eseguirla. Premesso che per effettuarla ed avere dei dati o informazioni quantitative e/o informazioni qualitative è necessario uno strumento che si chiama spettrofotometro e i relativi componenti utili. Bisognerà accendere lo spettrofotometro e farlo riscaldare, preparare la cuvetta, accuratamente deionizzata per evitare inutili impurità, utilizzare i guanti e inserire nella cuvetta la soluzione da analizzare, allo stesso tempo andrà preparata una soluzione di controllo comunemente chiamata “bianco” che è il solvente della soluzione. Dopo di ciò bisognerà inserire la cuvetta nello spettrofotometro assieme al solvente e aspettare i risultati. Mentre lo spettrofotometro sarà in lavorazione, bisognerà annotare i dati dell’assorbimento della soluzione che si sta analizzando e sono sempre espressi in decimali e calcolare la trasmittanza che è la quantità di luce che ha attraversato la soluzione da analizzare. Una volta generati i dati dall’esecuzione del procedimento bisognerà confrontarli con i dati ufficiali di determinate sostanze.
Conclusioni
La spettrofotometria è una tecnica utile e molto utilizzata nel mondo per determinare in modo quantitativo e in modo qualitativo tutti gli aspetti della luce visibile ad occhio nudo, della luce visibile a infrarossi e della luce a ultravioletti.
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