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Come viene realizzato un prodotto naturale a base di CBD?

Da Redazione

Settembre 09, 2022

Come viene realizzato un prodotto naturale a base di CBD?

Apprezzatissimo dai consumatori di cannabis abituali, l’hashish è una sostanza ricavata mediante particolari processi manuali, meccanici o chimici, dalle infiorescenze di canapa sativa.

Più precisamente deriva dai tricomi, gli stessi ove risiede la resina e di conseguenza la più alta concentrazione di principi attivi THC e CBD.

Definito generalmente “fumo”, l’hashish, può assumere caratteristiche e aspetti differenti, ognuno dei quali è determinato dal processo di estrazione impiegato: può infatti avere una consistenza semisolida o più o meno pastosa e può apparire di colore giallo o marrone fino ad arrivare al nero o al rossastro.

Tra le peculiarità che contribuiscono a rendere l’hashish legale tra i prodotti a base di cannabis più utilizzati, compare senza dubbio l’elevata concentrazione del THC, il cannabinoide tipicamente responsabile degli effetti psicotropi e psicoattivi della marijuana.

A differenza di quest’ultima, l’hashish è a tutti gli effetti resina allo stato puro in grado di contenere concentrazioni di cannabinoidi particolarmente elevate che possono aggirarsi dal 20% fino a giungere addirittura al 60%, percentuali a dir poco significative se si pensa che l’erba ne contiene in media dal 15 al 21%.

In questa guida illustreremo tutte le caratteristiche dell’hashish legale, indicando come sceglierlo e dove comprarlo.

Hashish legale in Europa e nel mondo: dove trovarlo e come comprarlo

Acquistare hashish legale in Europa e nel mondo è relativamente semplice, questo grazie appunto alla legalizzazione della cannabis. Sono molti i Paesi infatti che hanno scelto di adottare leggi e normative meno stringenti e con un elevato margine di tollerabilità nei confronti della cannabis depotenziata e relativi derivati.

Gli Stati Uniti da sempre si rivelano particolarmente tolleranti: Stati quali Colorado, Washington, Alaska, Oregon e il distretto di Columbia hanno promosso a tutti gli effetti la legalizzazione, consentendo il libero utilizzo di hashish.

Anche in Uruguay è di fatto possibile farne uso, sebbene sia necessaria l’iscrizione ad un apposito Albo dedicato agli assuntori abituali. A dispetto di quanto si possa credere, Olanda e Paesi Bassi pongono alcune limitazioni: hashish legale e cannabis possono essere acquistate e assunte solo all’interno dei coffe-shop.

In Spagna invece il possesso e il consumo sono legali purché non in luoghi pubblici mentre in Australia è possibile assumere hashish e cannabis solo a scopo terapeutico. Legale il possesso in Portogallo ma non la compravendita mentre la Germania si rivela assolutamente “aperta”, consentendone anch’essa l’uso e il possesso fino a 10 grammi di sostanza.

L’Italia purtroppo rappresenta il cosiddetto “fanalino di coda”: legale solo l’hashish prodotto da cannabis depotenziata secondo quanto stabilito dalla Legge 242/2016, la stessa che impone una concentrazione di THC pari a un massimo di 0,2% con limite di tolleranza fissato allo 0,6% che non determina in alcun modo “efficacia drogante”.

Tuttavia, a prescindere dalle restrizioni, sia l’hashish che il charas sono facilmente reperibili anche e soprattutto online dove, attraverso numerosi e-commerce specializzati quali ad esempio CBDMania, è possibile effettuare acquisti preservando la propria privacy e limitando al minimo ogni genere di rischio. Diversamente, si possono seguire guide utili come questa.

Hashish legale in Italia: cos’è, che effetti ha, come scegliere senza sbagliare

L’hashish legale è un derivato delle infiorescenze di canapa sativa che presenta livelli di THC inferiori ai limiti consentiti dalla Legge 242 del 2016 e di conseguenza del tutto privo di efficacia drogante.

Questo avviene poiché le infiorescenze impiegate nella produzione di resina provengono da varietà di cannabis depotenziate e raccolte nel cosiddetto Catalogo Europeo. Prevale dunque la concentrazione di CBD legale, principio attivo che non genera effetti psicotropi e psicoattivi, non provoca sballo o sensazione di euforia ma al contrario svolge un’azione spiccatamente rilassante e distensiva, promuovendo la qualità del sonno e svolgendo il ruolo di coadiuvante nel trattamento di ansia, depressione e stress.

Questa è di fatto la differenza principale che intercorre tra l’hashish legale e quello convenzionale, assunto a scopo prettamente ricreativo.

Riconoscere l’hashish legale di buona qualità è relativamente semplice: un importante indicatore è dato infatti dal colore e dalla consistenza che, se setacciato e pressato manualmente, in genere appare dal biondo al marrone e piuttosto morbido al tatto, spesso “sabbioso”.

Un hashish prodotto invece per “strofinatura”, tecnica estrattiva originaria dell’India, Pakistan e Afghanistan che prevede lo strofinio delle infiorescenze fresche sui palmi delle mani, appare nero o marrone scuro e piuttosto appiccicoso.

Fondamentale è tuttavia individuare eventuali “eccessi di verde”, dati dall’eccessiva presenza di materia vegetale all’interno di tale sostanza. Un semplice “tips” per individuare il fumo buono consiste nel sottoporre alla fiamma una piccola porzione di hashish: la formazione di piccole bolle rappresenta un significativo indicatore di buona qualità.

Come farsi l’hashish buono in casa

Molteplici sono le metodologie per preparare dell’ottimo hashish comodamente a casa propria: tralasciando tecniche particolari quali la Ice-O-Lator che richiede l’ausilio di ghiaccio e apposite strumentazioni, il metodo senza dubbio più semplice è quello dello sfregamento a mano, lo stesso impiegato tradizionalmente anche in Pakistan e Afghanistan.

Consiste nell’utilizzare infiorescenze di cannabis fresche, strofinate mediante entrambi i palmi delle mani attraverso un movimento lento e ripetitivo che permette alla resina di depositarsi sulla pelle per poi essere raccolta e compressa in piccole palline o panette.

Altrettanto efficace la setacciatura a secco, dove al contrario vengono impiegate infiorescenze essiccate che, una volta deposte su un setaccio o su un telaio a maglia fine, attraverso lo scuotimento e la percussione dello strumento, rilasciano sulla superficie sottostante il cosiddetto kief (droga), costituito dai tricomi, lo stesso che poi viene compresso manualmente costituendo l’hashish.

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