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Come riconoscere le patologie articolari più diffuse

Da Redazione

Febbraio 28, 2022

Come riconoscere le patologie articolari più diffuse

Le patologie a carico delle articolazioni sono numerose ed insidiose. Il motivo risiede nel fatto per cui esse presentano sintomi detti “aspecifici”, ovvero simili tra loro e, pertanto, ambigui. In altre parole quello che potrebbe essere un comunissimo dolore alla spalla potrebbe rivelarsi come un’infiammazione non preoccupante o una lesione grave alla cuffia dei rotatori.

Le patologie articolari più diffuse come artrosi, artrite e artropatia sono caratterizzate da una serie di caratterizzazioni particolari che solo uno specialista può riconoscere. Ecco perché è importante sapere come si cura l’artrosi o come si possono prevenire le patologie articolari ma non prima di essersi sottoposti a diagnosi specialistica accurata e, soprattutto preventiva.

Sempre meglio parlare con il medico

Abbiamo fatto questa premessa perché vogliamo evitare che le persone possano credere che l’illustrazione di sintomi su una pagina web possano coincidere con il consulto con il medico.

Per tranquillizzarci o per il bisogno urgente di avere risposte immediate tendiamo a fare riferimento agli approfondimenti che riguardano la salute proprio come le righe che stai leggendo. Tuttavia questi contenuti potrebbero rivelarsi fuorvianti perché, nel caso delle patologie articolari, bisogna tener conto non solo delle indagini cliniche, ovvero dell’elenco dei sintomi che il paziente lamenta.

Le articolazioni del corpo, infatti, sono strutture importantissime che connettono tra loro le ossa dello scheletro consentendoci di stare in equilibrio e di muoverci liberamente. Quando queste si usurano o si ammalano diventano dolenti e iniziano a perdere la funzionalità per la quale esistono.

Quindi diventano rigide, iniziano a deformarsi e ci costringono a prediligere una posizione sedentaria per evitare di sentire dolore. In questi casi potrebbero esserci in atto degenerazioni a carico della cartilagine o patologie che colpiscono in maniera infettiva acuta o cronica causate da batteri che distruggono le articolazioni.

L’importanza degli esami diagnostici

Riconoscere a colpo d’occhio quale patologia articolare è in corso è del tutto impossibile, anche per un medico specializzato. La sintomatologia è così ampia da coinvolgere affaticamenti, dolori, rigidità, gonfiore, versamenti e tutta una serie di conseguenze che verranno affrontate sempre attraverso tre step fondamentali.

Il primo consiste nel confronto con lo specialista che ascolterà i nostri disagi e i sintomi percepiti chiedendoci anche il livello di dolore provato. Il secondo passo sarà quello dell’esame “obiettivo” per il quale il medico potrebbe provare a sottoporci a dei testi manuali per verificare il livello di dolore, di rigidità o di gonfiore. Infine, arriverà il momento di passare agli esami diagnostici.

Le malattie articolari vengono osservate ed indagate tramite ecografie, radiografie, risonanze magnetiche, aspirazioni articolari ma anche esami del sangue per verificare l’eventuale presenza di batteri o infezioni in corso. In base a quanto emerso dagli esami prescritti dallo specialista, verrà proposto il percorso di cura.

Questo potrà prevedere varie strade, anche combinate tra loro

Per esempio, in alcuni casi è sufficiente la prescrizione di farmaci per ridurre l’infiammazione in corso mentre, in altri, potrebbero essere necessari immunosoppressori, miorilassanti, corticosteroidi o antagonisti del fattore di necrosi tumorale. In altri casi potrebbero rivelarsi utili fisioterapie, trattamenti fisioterapici tramite macchinari e persino chirurgia ortopedica.

Ecco perché riconoscere le malattie articolari attraverso i sintomi è solamente la punta dell’iceberg. Ciò che conta è parlare rapidamente con il medico per individuare il disturbo sul nascere e ridurre così la possibilità di aggravamento e i tempi di guarigione.             

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