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Come fare il cubo di Rubik

Da Redazione

Marzo 02, 2021

Come fare il cubo di Rubik

Il cubo di Rubik, conosciuto anche con il nome di cubo magico, è un celebre passatempo magico in 3D, inventato dal professore di architettura Rubik nel 1974. Si tratta di uno dei rompicapi più difficili e complessi da risolvere, ma che allo stesso tempo ha portato tantissimi esperti, grazie ad uno studio algoritmico del cubo magico stesso, ad eccellere all’interno di questa funzione, talvolta gareggiando all’interno di competizioni, campionati mondiali e stabilendo il record di grandissimo valore. Quello che inizialmente era considerabile soltanto come un passatempo e strumento commerciale, che spopolò particolarmente all’interno degli anni Ottanta, è divenuto ormai uno strumento di nicchia, che tantissime vorrebbero risolvere ma che non tutti riescono a portare al termine, anche in ore e ore di attività. La caratteristica fondamentale del cubo di Rubik è la presenza di 9 adesivi per ognuna delle sei facce, che presentano un determinato colore: bianco, giallo, rosso, verde, blu e arancione

Lo scopo del gioco è, naturalmente, quello di rendere ognuna delle sei facce monocromatica, a seguito di una determinata disposizione dei colori che avviene soltanto con rotazioni particolari e mai casuali. Ancora oggi, nonostante il picco di notorietà avvenuto nel secolo scorso, il cubo di Rubik è incredibilmente amato e oggetto di continui studi che possano portare ad una risoluzione rapida e efficace. Ecco tutto ciò che c’è da sapere, allora, a proposito del cubo di Rubik e, soprattutto, rispetto all’interrogativo che molti si compiono: come fare il cubo di Rubik e, soprattutto, come risolverlo nel modo più semplice e veloce possibile.

Com’è strutturato il cubo di Rubik?

Il primo passo per comprendere come fare il cubo di Rubik è conoscere la struttura di questo stesso strumento, elaborato e creato a metà degli anni settanta dall’architetto e scultore ungherese Rubik. La maggior parte delle versioni riporta che lo scopo dell’invenzione di questo strumento fosse didattico, ma dato il grandissimo successo commerciale e il picco di notorietà che questo stesso ha ottenuto, non si può non pensare che le finalità della realizzazione di uno strumento simile fossero anche e soprattutto di vendita. La moda del momento, che si è strutturata a partire dagli anni Settanta, ha portato numerosissime persone a chiedersi come fare il cubo di Rubik e, soprattutto, come risolverlo nel più breve tempo possibile. Ad oggi, sono tantissimi i campioni che sono stati in di stabilire dei record, e che si fronteggiano nell’ambito di gare di speedcubing, in cui semplicemente devono riuscire a risolvere un cubo di Rubik nel minor tempo possibile.

Per tutti coloro che non hanno compreso al meglio quali siano le strutture e i meccanismi per la risoluzione di un cubo di Rubik in maniera veloce ed efficace, è fondamentale conoscere la struttura di questo stesso; il cubo di Rubik è, chiaramente, un cubo che presenta sei facce e 9 adesivi per ognuna delle stesse. Gli adesivi sono di 6 colori differenti: bianco, giallo, rosso, verde, blu e arancione. Tuttavia, esistono anche altre varianti del cubo di Rubik, dal Pocket Cube, ovvero quello 2*2*2, fino al V-Cube 7, che presenta una struttura di 7*7*7.

Le combinazioni possibili sono numerosissime, per questo motivo non si può assolutamente procedere in modo casuale sperando di trovare la risoluzione delle facce del cubo. Basti pensare che, per ogni rotazione possibile di 360°, il numero di rotazioni totali è pari a 43252003274489856000 ≈4,33×1019

Come fare il cubo di Rubik: metodi da utilizzare

Per questo motivo, appurato che il cubo di Rubik non può essere risolto in maniera casuale, dal momento che il numero di combinazioni risulta essere così tanto alto da non permettere una certa casualità nella risoluzione di questo strumento stesso, è opportuno considerare tutte le varianti e i sistemi che possono portare alla risoluzione di questo strumento stesso. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di notazioni e metodi da applicare per permettere una risoluzione dello strumento.

Notazione di Singmaster

Molti appassionati e professionisti nell’ambito del cubo di Rubik si servono di una notazione sviluppata da David Singmaster, nota con il nome di notazione di Singmaster. Si tratta di un metodo applicabile ai vari movimenti eseguibili sul cubo di Rubik, che permette di utilizzare e servirsi di diversi algoritmi a proposito della posizione in cui è orientato il cubo e della disposizione dei suoi colori sulle facce. La notazione prende in riferimento alcune lettere nello specifico, che riguardano la parte frontale, quella retrostante, quella a sinistra, quella a destra, quella su e quella giù del cubo. 

In base alle diverse facce prese in considerazione, bisognerà effettuare una rotazione di 90° in senso orario in base alla lettera assegnata a ciascuna delle facce. Ad esempio, la parte frontale andrà ruotata di 90° in senso orario della faccia frontale, ovvero quella di fronte al risolutore, mentre quella retrostante andrà ruotata di 90° in senso orario della faccia posteriore, ovvero quella opposta la faccia frontale. In questo modo, attraverso tutta la serie di rotazioni che avvengono seguendo il metodo algoritmico di singmaster, sarà possibile giungere ad una risoluzione del cubo, pur non tralasciando nessun dettaglio relativo alla notazione stessa. Una delle variazioni più importanti della notazione di singmaster è rappresentata dall’uso della W, che indica le rotazioni degli strati intermedi al posto delle lettere minuscole, che invece si occupano delle cosiddette rotazioni contemporanee di 90° in senso orario. In questo caso, le rotazioni saranno possibili tenendo conto delle facce e, soprattutto, dell’angolazione delle stesse. Per quanto riguarda, invece, cubi di dimensioni maggiori, bisognerà aggiungere lettere relative alle facce ulteriori, oltre che agli strati interni, seguendo poi lo stesso metodo elaborato da Singmaster.

Metodo a strati

Se la notazione di Singmaster risulta essere una delle più conosciute all’interno della realtà del cubo di Rubik, il metodo a strati è, senza dubbio, il metodo più risolutivo e intuitivo per la maggior parte dei giocatori. Il metodo a strati consiste nella risoluzione del cubo di Rubik strato per strato, attraverso 7 passi da effettuare: croce, angoli primo strato, secondo strato, orientamento spigoli, orientamento angoli, permutazione spigoli, permutazione angoli. Si tratta di un metodo particolarmente risolutivo ma poco applicato nell’ambito dello Speedcubing, dal momento che permette di risolvere sì il cubo, ma mai in una tempistica inferiore a un minuto. 

Il primo passo è quello della croce, che porta ad andare a intuito. Dopo aver fatto la croce e aver allineato gli spigoli con le loro corrispondenti facce centrali, Bisognerà portare gli angoli sulla faccia dove si è fatta la croce per completare la stessa: ogni angolo ha 3 quadratini, dei quali uno sarà quello che deve essere portato sulla faccia di partenza. Svolgendo questo stesso principio per tutti gli angoli, sarà possibile non distruggere la croce e mettere l’angolo al suo posto; successivamente, sarà il momento del secondo strato, che coinvolge le quattro facce laterali, il quadratino centrale di una faccia e il posizionamento degli spigoli in quello strato. Si tratta del primo algoritmo da seguire, ovvero un movimento fisso che permette di posizionare un nella sua posizione, dalla quale non dovrà più essere mosso. Completato il secondo strato, bisognerà fare lo stesso anche con la terza e l’ultima faccia. 

Una volta compiuti questi meccanismi, sarà possibile completare il cubo, attraverso il passaggio più lungo e difficile, dal momento che presenta 4 algoritmi differenti. Per fare ciò, sarà necessario formare una croce nella faccia opposta a quella del risolutore ed eseguire gli stessi meccanismi utilizzati per la prima. Successivamente, andranno posizionati gli spigoli gli angoli e le facce laterali, in modo che ogni spigolo vada al di sopra degli altri due posizionati. A questo punto, dopo aver posizionato e orientato gli angoli, i tre quadratini dell’angolo dovranno trovarsi in mezzo alle tre facce corrispondenti, anche se in una posizione sbagliata. Ciò è importante dal momento che permette di rispettare il meccanismo e l’orientamento del cubo, che potrà permettere, successivamente, di ruotare gli spigoli in modo da essere, questi stessi, posizionati nella faccia corretto. Al termine dell’ultimo sarà possibile completare il cubo.

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