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Come fare un giardino zen

Da Redazione

Settembre 07, 2019

Come fare un giardino zen

I giardini zen sono definiti anche col termine giapponese karesansui e sono un tipo di giardino secco nato nei monasteri zen per favorire la preghiera e la meditazione dei monaci.

Secondo la dottrina buddista, il giardino Zen è un luogo che simboleggia gli elementi naturali e facilita la meditazione comunicando calma e serenità. Non si tratta quindi di un semplice ornamento e la sua creazione e la  “manutenzione” presuppongono una adeguata conoscenza della filosofia orientale.

Per farvi un idea ecco un video con foto di giardini zen:

Nato in Giappone molti secoli fa, il giardino zen è sempre stato associato alla spiritualità buddista, tuttavia fu solo nel VI secolo d. C. che cominciò ad evolversi e ad assumere la valenza con la quale lo conosciamo oggi, quando cioè cominciò ad avere dimensioni maggiori, in modo che fosse possibile accedere al suo interno oltre che passeggiarvi intorno durante la meditazione, e i sacerdoti Zen cominciarono ad assegnargli la funzione di guidare verso una comprensione più profonda della dottrina.

Il giardino giapponese ispira sentimenti di tranquillità, di calma e di serenità, è un angolo di riposo che ci si concede lontano dalla città e dai ritmi frenetici del vivere moderno.

Essenziale è il rispetto della natura e delle sue leggi ma anche l’ ospitalità, per stupire ed emozionare gli ospiti della casa. Durante tutto l’ anno deve accompagnare il padrone di casa nel cammino delle stagioni oppure come nel caso del giardino zen deve rimanere immutato, come un quadro da guardare che ispira sentimenti profondi.

L’ equilibrio è il vero protagonista del giardino, equilibrio tra le parti: non vi devono essere elementi troppo grandi, pesanti o scuri, oppure devono essere controbilanciati da altri piu’ piccoli, leggeri, chiari. E’ il principio dello Yin e dello Yang, ogni cosa è controbilanciata, ha il suo opposto, che non vuol dire simmetria anzi, l’assimetria e un impressione di ordine devono tessere la trama del giardino.

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Gli elementi base di un giardino zen

Ci sono 3 elementi basilari indispensabile: che sono acqua, roccia e verde.
L’acqua significa Vita, senza l’acqua non si può vivere.
L’acqua deve scorrere da est ad ovest, come il sorgere ed il tramontare del sole.

Le rocce  formano un punto di pace e serenità nel giardino. Forme rotonde portano atmosfera e pace. La posizione e importante, la roccia deve dare l’impressione che sia lì da sempre.

Il giardino deve essere verde tutto l’anno, soltanto nella primavera è concessa la fioritura di alcuni arbusti quali l”azalea, il rododendro, la camelia ecc.
Il giardino deve essere equilibrato, né troppo grande , né troppo piccolo.

Il materiale occorrente per realizzare un giardino Zen

  • Delle rocce di notevoli dimensioni.
  • Dell’acqua, sia in movimento che ferma.
  • Un ponticello.
  • Bamboo.
  • Rododendro ed azalea ( o camelia)
  • Muschio
  • Piante verdi (come felci, hosta ecc).
  • Pergode (una lanterna giapponese).
  • Per chi ha spazio, ghiaia chiara.
  • Prato verde e curato

Cosa deve essere un giardino Zen?

Uno è quello di provocare nell’osservatore la sensazione che il giardino sia di grandi dimensioni; verranno quindi posizionate le piante piccole sullo sfondo e le grandi nel centro; i corsi d’acqua e i laghetti saranno formati in modo da simulare le forme di un lago che si estende in lontananza; le pietre ricorderanno dei rilievi montuosi.

Simbolismo

Tante piante e rocce in un giardino hanno un significato.

Per esempio:
L’acero giapponese rappresenta il cambiamento e rinnovamento delle cose perché in autunno perde le sue foglie.

Le pietre nell’acqua significano gli ostacoli nella vita

L’acqua può anche essere presente nel giardino semplicemente sotto forma di ghiaia, che verrà opportunamente movimentata con dei disegni ondeggianti realizzati con un semplice rastrello.

Un piccolo abete sempre verde rappresenta “l’eternità”.

Anche la forma delle rocce non è casuale, deve trasmettere un significato: si differenziano, quindi, esemplari di rocce prostrati (Kikyaku) a simboleggiare la terra; ramificate (Shigyo) a ricordare il fuoco, alte e verticali (Taido) come le vette che rappresentano; piatte o a cuscino (Shintai) a voler richiamare l’acqua…

Si hanno le seguenti “tipologie” di rocce:

Primo tipo: Taido (abbinato al legno). Sono pietre alte e verticali. Simboleggiano i grandi alberi e, per il loro aspetto fallico, la fertilità. Nei raggruppamenti di pietre all’interno del giardino, vengono disposte verso il fondo, dietro a tutte le altre ;

Secondo tipo: Reisho (abbinato al metallo). Sono pietre verticali basse e simboleggiano le due delle qualità del metallo: stabilità e fermezza. Generalmente sono raggruppate con le pietre verticali alte;

Terzo tipo: Shigyo (abbinato al fuoco). A questo insieme appartengono le pietre arcuate e ramificate a ricordare la forma della fiamma. Vengono posizionate di fronte e lateralmente rispetto alle pietre di altre forme;

Quarto tipo: Shintai (abbinato all’acqua). Le pietre piatte o orizzontali che vengono poste lateralmente agli altri gruppi per armonizzarli;

Quinto tipo: Kikyaku (abbinato alla terra). Sono principalmente le pietre prostrate o reclinate. Vengono utilizzate per armonizzare gli altri raggruppamenti dove ve ne sia bisogno. Il simbolo della terra è quindi utilizzato a fini completativi.

La sabbia  del giardino zen karesansui non è quella che troviamo comunemente nelle nostre spiagge, ma è costituita da granito o marmo bianco polverizzati e di tonalità uniformi. Il numero delle pietre è dispari e queste, levigate e prive di spigoli, devono essere disposte in modo armonico ma asimmetrico in base alla propria sensibilità.

Dopo aver aggiunto le pietre la sabbia va rastrellata in modo continuo senza mai fermare il rastrello e sempre in avanti in modo da creare percorsi visivi uniformi e privi di interruzioni che percorrono il giardino in tutta la sua lunghezza e si snodano armoniosi intorno alle rocce che rappresentano la longevità, l’immortalità, la salute. Talvolta possono essere aggiunti piccoli ponti che simboleggiano il passaggio attraverso il mare e l’acquisizione di ciò che potremmo definire un punto di vista diverso sulle cose.

Ogni qual volta che si aggiunge un elemento o si modifica l’orientamento della sabbia ciò ha un profondo significato e coincide con la meditazione stessa.

In commercio si trovano dei giardini Zen in miniatura chiamati bonseki.

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Il giardino Zen si trasforma quotidianamente seguendo e riflettendo il costante mutamento dell’universo, creando uno spazio di pace tranquilla, di silenzio arcano e di grande armonia; la mente può espandersi e liberare l’ immaginazione.

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