Come organizzare un tour gastronomico a Napoli
di Redazione
26/04/2025
Chi visita Napoli, anche solo per pochi giorni, sa che c'è una certezza assoluta: si mangerà bene. Anzi, benissimo. La cucina partenopea non è solo famosa in tutta Italia, ma è considerata un vero patrimonio culturale. Non è un caso che molti turisti tornino da Napoli con più entusiasmo per i piatti provati che per i monumenti visitati.
Quindi, dopo che hai scelto cosa vedere e soprattutto hai deciso dove soggiornare, ad esempio valutando alcune delle zone del Centro Storico, e strutture rinnovate, confortevoli e di pregio (puoi prenotare una stanza in una di esse su iltesorosuitespa.com), non ti resta che capire quante prelibatezze poter assaggiare durante le tue vacanze!
Iniziamo dalla regina: la pizza napoletana
Sì, è scontato. Ma come si fa a non iniziare dalla pizza napoletana? Qui non è semplicemente un piatto, è una religione. Il cornicione alto, morbido, con quella leggera bruciatura sui bordi, l’impasto leggero che si scioglie in bocca. La Margherita, con pomodoro San Marzano, mozzarella di bufala, basilico fresco e un filo d’olio evo, è la base di partenza. Poi puoi esplorare varianti più ricche, come la Marinara, la Diavola o la Pizza fritta, che merita un paragrafo a parte. Se sei in centro, è facile imbattersi in pizzerie storiche: Da Michele, Sorbillo, Di Matteo, dalla Figlia del Presidente. Attenzione però: sono spesso affollate e con lunghe attese. In alternativa, ci sono ottime pizzerie meno note, spesso gestite da giovani pizzaioli con idee brillanti, che uniscono tradizione e creatività.Pizza fritta: da non perdere
La pizza fritta prevede l’impasto della pizza classica ma fritta e farcita! La farcia classica è con: ricotta, cicoli (pezzetti di maiale), provola e pomodoro — chiuso a mezzaluna e immerso nell’olio bollente. Il risultato è un piatto delizioso che unisce croccantezza e scioglievolezza, senza risultare mai pesante se preparato a regola d’arte. Va mangiata calda, possibilmente in piedi per strada, magari nei pressi di Via dei Tribunali. Lì trovi storici punti vendita dove la pizza fritta viene preparata da decenni con la stessa cura di una volta.La pasta con le vongole: semplicità elegante
Un altro classico è la pasta alle vongole, spesso servita con spaghetti o linguine. Può essere “in bianco” o con un leggero tocco di pomodorino. A Napoli, se è cucinata bene, ha sempre un equilibrio perfetto tra sapidità del mare, aglio dorato, prezzemolo e quel filo d’olio che non sovrasta, ma lega il tutto. Dove provarla? Nelle trattorie sul lungomare o nei quartieri storici come Santa Lucia o Mergellina. Occhio però: diffida dei ristoranti troppo turistici. I veri sapori li trovi spesso nei posti più semplici, dove cucina la stessa famiglia da generazioni.La genovese: un piatto che conquista
Contrariamente al nome, la genovese non ha nulla a che vedere con Genova. È un piatto tipicamente napoletano, un sugo a base di cipolle stufate e carne di manzo, cotto lentamente per ore fino a diventare cremoso, quasi caramellato. Si serve con ziti spezzati o paccheri ed è una delle paste più amate dai napoletani stessi. La trovi nei menu della domenica, nelle trattorie più veraci. Ha un sapore avvolgente, che profuma di casa e di infanzia, e merita un assaggio anche se sei in città solo per due giorni.Il ragù napoletano: per chi ama i sapori casalinghi
Altro sugo leggendario è il ragù napoletano, che non va confuso con il ragù bolognese. Qui la carne viene cotta lentamente, anche per sei o sette ore, insieme a pomodoro e aromi. Il risultato è un condimento denso, scuro, ricco, dal profumo intenso che non si può dimenticare una volta provato.Street food napoletano: per piatti da poter mangiare solo a Napoli
Napoli è forse la città italiana che più di ogni altra vive il cibo per strada. Oltre alla pizza fritta, meritano una menzione i cuoppi, cartocci di carta con dentro fritturine miste: alici, zeppoline, crocché di patate, frittatine di pasta. Non sono solo snack, sono un modo di vivere il tempo libero, magari seduti su una panchina o appoggiati a un motorino.I dolci: dalla sfogliatella al babà
Arriviamo al reparto dolci, che a Napoli meriterebbe un viaggio a sé. Impossibile non citare la sfogliatella, in versione riccia o frolla. La prima è croccante e stratificata, la seconda più morbida. Entrambe sono ripiene di ricotta, semolino, canditi e aromi. Poi c’è il babà, re incontrastato della pasticceria partenopea. Inzuppato nel rum, spugnoso, aromatico, a volte farcito con panna o crema. Lo trovi ovunque, ma i più famosi sono quelli delle pasticcerie storiche come Scaturchio o Bellavia. Non dimenticare la pastiera, dolce pasquale che ormai si trova tutto l’anno, e le delizie al limone, fresche e profumate. E infine? Ovviamente, il caffè. A Napoli è un rito, una pausa, un saluto. Corto, forte, cremoso, da prendere al banco, chiacchierando con il barista.Articolo Precedente
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