Come essere primi su Google (per lungo tempo)
Da Redazione
Febbraio 19, 2025

Hai un sito e vuoi che Google lo mostri per primo?
Abbiamo chiesto consigli ad Alessandro Aru, consulente SEO di Wonize.
Abbiamo preso appunti e ti sveliamo le sue tecniche per restare a lungo in vetta.
Ci sono dettagli tecnici importanti che pochi conoscono, ma fanno la differenza.
Prova a seguirli, e vedrai che potrai conservare un posizionamento stabile, senza ricadute.
Perché puntare alla prima pagina di Google?
Se non sei nei primi risultati su Google, molti utenti non ti vedono.
Essere in cima alle ricerche significa avere piu visite, più lead e più vendite.
Aru ricorda: ‘Non basta arrivarci, serve costruire una base solida per difendere la posizione quando Google aggiorna i suoi algoritmi’.
Le basi: trovare le keyword giuste
Tutto parte dalle ‘keyword’ (parole chiave).
Alcuni puntano su termini molto generici (‘vestiti donna’), ma la concorrenza è alta e i visitatori non sempre sono pronti a comprare. Meglio usare frasi piu specifiche, dette long-tail, come ‘vestiti donna in lino estivi’. Queste portano meno traffico, ma utenti più mirati.
Aru suggerisce:
- Usa lo Strumento di Pianificazione delle Parole Chiave di Google Ads.
- Controlla i suggerimenti di Google (le frasi che compaiono quando digiti).
- Vedi i forum e i social per capire dubbi e richieste frequenti.
Così puoi creare testi adatti a chi cerca proprio quella soluzione.
Contenuti e intento di ricerca
Google ama chi risponde alle domande dell’utente. Se capisci il ‘perché’ della ricerca, hai già vinto.
Aru spiega: ‘Se parli di un problema tecnico, entra nei dettagli. Se vendi un prodotto, specifica vantaggi, materiali, istruzioni’. Evita frasi troppo lunghe. Usa elenchi, esempi, immagini. L’utente deve trovare subito ciò che vuole.
Ottimizzazione on-page: i segnali utili
Per far capire a Google di cosa tratta una pagina, servono alcuni accorgimenti:
- Title: inserisci la keyword e mantienilo breve (60-65 caratteri).
- Meta descrizione: spiega in 150 caratteri il contenuto, invogliando al clic.
- URL: evita codici strani, meglio ‘sito.it/vestiti-lino-estivi’.
- Struttura h2 e h3: usa titoli che suddividono argomenti, aiutano la lettura.
- Link interni: collega le tue pagine con testi descrittivi.
Aru consiglia anche di controllare il ‘tag canonical’ se hai piu versioni simili di una pagina.
Così Google sa qual e la principale e non penalizza i duplicati.
Tecniche avanzate: sever log e crawl budget
Siti grandi con molte pagine spesso disperdono risorse.
Googlebot scansiona (crawling) un numero limitato di URL: è il ‘crawl budget’. Se lo sprechi in pagine poco utili, quelle importanti restano indietro. Analizzare i log di server aiuta a capire dove va Googlebot e quante volte incontra errori o pagine non rilevanti.
Se scopri parametri inutili, puoi bloccarli da robots.txt o usare meta noindex, ottimizzando la scansione.
Core Web Vitals e velocità
Gli utenti odiano i siti lenti. Google pure. Se la tua pagina ci mette troppo a caricarsi, rischi di perdere ranking.
Comprimi immagini, riduci script pesanti, attiva la cache. Lavora su LCP (Largest Contentful Paint), FID (First Input Delay) e CLS (Cumulative Layout Shift) per dare un’esperienza fluida.
Aru ribadisce: ‘Curare la velocità aumenta il tempo di permanenza e i segnali positivi agli occhi di Google’.
Link building naturale e relazioni autorevoli
Google usa i link in ingresso come segnali di fiducia.
Ma non comprare link a caso: rischi penalizzazioni. Aru suggerisce di creare ‘contenuti linkabili’ (guide, statistiche, infografiche), e fare collaborazioni reali con blog e testate di settore.
Se la gente ritiene i tuoi articoli validi, li linkera spontaneamente. Attenzione alle anchor text: evita di ripetere sempre la stessa parola, alterna brand, generiche, partial match.
Local SEO: emergere nella tua zona
Se lavori in una zona specifica, cura la local SEO.
Compila Google Business Profile con orari, foto e recensioni.
Inserisci l’indirizzo coerente (NAP) ovunque. Crea pagine per ogni città o zona, con testi unici.
Se un utente cerca ‘dentista a Milano’, Google può proporti se i tuoi segnali locali sono forti.
Cosa fare per mantenere il vantaggio
Dopo aver raggiunto la prima posizione su Google, continua a lavorare. Controlla i dati da Analytics e Search Console. Se noti cali di traffico o errori 404, intervieni subito.
Aggiorna i contenuti più vecchi, inserisci informazioni recenti. Aru usa i log di server anche periodicamente: ‘Vedo se Google scansiona ancora pagine inutili. Se sì, le blocco, liberando risorse per le sezioni che contano’.
Errori da evitare
- Keyword stuffing: non riempire il testo di parole chiave in modo forzato.
- Contenuti duplicati: Google penalizza chi copia o clona le pagine.
- Link spam: acquistare link da siti dubbiosi ti espone a penalizzazioni.
- Ignorare i competitor: se loro pubblicano guide complete e tu no, scenderai.
- Lasciare pagine abbandonate: se Google vede info datate, potresti perdere posizioni.
Conclusioni
Essere primi su Google non è questione di magie.
Bisogna unire parole chiave mirate, ottimizzazioni tecniche, contenuti utili e link naturali.
Poi, occorre analizzare regolarmente i dati, aggiornare e correggere. Google cambia di continuo, i competitor migliorano, e solo chi resta vigile mantiene il posizionamento alto.
Se usi questi consigli, dal controllo del crawl budget all’uso del tag canonical, dalla velocità del sito ai contenuti di valore, potrai costruire un progetto solido e diffondere il tuo messaggio a un pubblico motivato.
Prova, sperimenta e mantieni la rotta: vedrai che la vetta non sarà piu un miraggio, ma una realtà duratura. Buon posizionamento su Google!
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