Loading...

Come Fare online Logo Come Fare online

Come realizzare un podcast

Da Redazione

Aprile 24, 2018

Come realizzare un podcast

Se c’è un settore che si trasforma a una velocità incontrollabile è quello della comunicazione e, in particolar modo, della comunicazione online. Internet fornisce costantemente nuovi strumenti e opportunità che, chi opera in questo ambito, non può certamente ignorare. Il rischio, infatti, è quello di essere tagliati fuori a vantaggio dei competitor che si sono, al contrario, aggiornati e adeguati alle nuove forme di divulgazione. Una crescita incredibile si è registrata, negli ultimi anni, nell’ambito della diffusione audio con il successo clamoroso dei podcast, utilizzati ormai da chiunque – singoli professionisti o testate giornalistiche – per estendere a una platea più ampia di utenti la fruizione di un prodotto.

Cosa è un podcast

Partiamo innanzitutto con il precisare di cosa parliamo quando ci riferiamo ai podcast. Se dovessimo dare una definizione di questo fenomeno di massa, potremmo dire che si tratta di una tecnologia che consente di ascoltare file audio via internet, tramite alcune piattaforme in cui l’utente si può registrare: Spotify e Spreaker, ad esempio, tra le più conosciute e utilizzate a oggi; ma c’era un tempo in cui il monopolio sulla distribuzione audio era nelle mani dell’iPod di Apple, che oltre a costituire un supporto fisico aveva anche un software dedicato all’interno del quale si potevano raccogliere le varie playlist audio. Il significato di podcast, che è composto dalle parole “pod” (ovvero il supporto fisico, appunto) e “cast” (letteralmente, diffondere o spargere), è dunque questo: la diffusione di un prodotto audio mediante un supporto o una piattaforma.

I podcast più famosi

Il successo di questo strumento è dato dal fatto che consente di essere fruito mentre si svolgono altre attività. Si possono infatti ascoltare podcast mentre si lavora, si fa attività fisica, si svolgono faccende domestiche, riuscendo non solo a ottimizzare il tempo ma anche a mantenersi informati o al passo con i propri interessi. Un altro aspetto vincente è infatti la ricezione passiva, motivo per cui anche gli audiolibri, ad esempio, hanno spopolato negli ultimi anni: ascoltare non presuppone il compimento di un’azione ed è quindi più semplice rispetto alla lettura di notizie, libri ecc. Tra i podcast di maggior successo ci sono infatti quelli di Alessandro Barbero e Carlo Lucarelli su storia e cronaca, ma anche quelli di Francesco Costa che gestisce la rassegna stampa mattutina de Il Post; e poi quelli di intrattenimento, ovviamente, come Muschio Selvaggio di Fedez e Luis Sal, ma anche Morgana di Michela Murgia e Chiara Tagliaferri.

I settori più diffusi

Crediamo di non sbagliare nel dire che non esista ormai un solo settore che non abbia un proprio podcast dedicato o non venga trattato all’interno di episodi specifici: persino i podcast sul mondo dell’intrattenimento, che sia ludico, cinematografico o comico, hanno raggiunto negli ultimi anni un successo considerevole. Ci sono addirittura podcast dedicati al mondo del poker e che, specialmente negli Stati Uniti, vantano decine di migliaia di ascoltatori: da Poker in The Ears a Thinking Poker Podcast, passando per The Grid with Jennifer Shahade. E poi ovviamente il calcio, che in Italia vede primeggiare su tutti La Riserva di Simone Conte, Emanuele Atturo e Daniele Manusia, e Sky Calciomercato di Gianluca Di Marzio, Alessandro Bonan e Fayna. Non mancano neppure i podcast per imparare a parlare le lingue straniere, divenuti uno strumento quasi imprescindibile per scuole e insegnanti.

Ma come si fa un podcast?

Il motivo per cui questo prodotto si è diffuso a macchia d’olio è dato anche, presumibilmente, dalla relativa facilità con cui può essere realizzato. Non esageriamo nel dire che chiunque, al giorno d’oggi, può produrre un podcast con pochissime conoscenze e strumenti a disposizione; anzi, molti dei podcast oggi più organizzati hanno iniziato proprio con pochi mezzi, sfruttando i piani gratuiti delle piattaforme come Spotify e Spreaker. In alcuni casi basta semplicemente uno smartphone per registrare il proprio audio e caricare poi il file sui siti di distribuzione. Chi però ha già raggiunto una certa notorietà e può quindi permettersi di più, non può fare a meno di alcuni accessori chiave: un ottimo microfono, tanto per cominciare, e un buon software di registrazione e montaggio. Dopodiché basta scegliere il piano di abbonamento più adeguato alle proprie esigenze e cominciare a diffonderlo online, fidelizzando la propria community di ascoltatori con episodi e aggiornamenti frequenti.

Redazione Avatar

Redazione