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Cosa fare in caso di infarto?Come fare a riconoscere i sintomi?

Da Redazione

Settembre 12, 2019

Cosa fare in caso di infarto?Come fare a riconoscere i sintomi?

L’infarto è trattato nei corsi di primo soccorso è uno degli interventi che viene spiegato, vi ricordiamo che se non avete idea su come intervenire o non siete sicuri è il caso di star fermi.

Chiamare il 112 ed eventualmente farsi guidare dall’operatore.

In questo articolo però vogliamo dare alcune informazioni che possono aiutarvi nel individuare prima un principio di infarto e possibilmente intervenire prima.

L’infarto del miocardio è un evento sempre più comune fra la popolazione, e questo a causa soprattutto di un errato stile di vita e di alimentazione. In genere, i soggetti potenzialmente a rischio sono sia gli uomini che le donne, a partire dai 50 anni per il sesso maschile e dai 60 per il sesso femminile. In realtà, anche soggetti ben più giovani possono essere a rischio infarto, e questo per vari e diversi motivi (che vedremo nel corso di questa guida).

Cerchiamo quindi di capire adesso che cosa è, quali sono le cause scatenanti, e soprattutto come riconoscere i sintomi di un infarto in atto, e quali sono le azioni di primo soccorso da compiere in attesa dell’ambulanza o del trasporto al Pronto Soccorso.

Infarto, che cos’è?

L’infarto del miocardio è causato da un restringimento improvviso delle arterie oppure da un’occlusione completa dei vasi coronarici, fondamentali per permettere al sangue ossigenato di arrivare alle cellule cardiache. L’interruzione di questo “percorso” genera un mancato passaggio del flusso sanguigno, e in pochi minuti tutto il corpo ne risente poiché subentra una vera e propria sofferenza cellulare, con conseguente morte del tessuto vascolarizzato delle arterie interessate.

Come riconoscere i sintomi di un infarto

Conoscere e riconoscere i sintomi di un infarto può essere l’unico modo per salvare la vita al soggetto interessato: prima si comprende che siamo davanti ad un infarto, prima si può intervenire accompagnando il paziente al PS oppure chiamando un’ambulanza.

Ma quali sono i sintomi che ci fanno capire che siamo davvero davanti ad un soggetto con infarto in atto? Eccoli:

  • Dolore prolungato al petto: chiamato angina, deve insorgere quando il soggetto è a riposo o sotto sforzo cardiaco molto intenso (ad esempio durante una partita di calcetto). In genere, il dolore continua anche per più di 20 minuti e diventa sempre più oppressivo, come se si avesse “un peso sullo stomaco o al cuore”. In alcuni casi, il dolore ha entità variabile;
  • Dolore prolungato in altri punti del corpo: chi ha un infarto in atto, può avere anche dolori dietro lo sterno, all’altezza della bocca dello stomaco, alla parte sinistra del corpo – quindi braccio sinistro fino al polso e alle dita -, alla spalla, al collo, fra le scapole e addirittura alla mandibola sinistra;
  • Sudorazione fredda;
  • Nausea;
  • Vomito;
  • Debolezza e/o spossatezza;
  • Vertigini;
  • Svenimento: in alcuni casi – circa 1 su 10, secondo la letteratura scientifica – questo è l’unico sintomo di un infarto. In questo caso parliamo di infarto silente o infarto paucisintomatico, che colpisce soprattutto i soggetti affetti da diabete;
  • Tremori;
  • Febbre.

Le zone del corpo interessate dal dolore durante un infarto in atto

Tutti questi sintomi possono anche non manifestarsi assieme, quindi è bene fare molta attenzione e, nel dubbio, andare al Pronto Soccorso più vicino per un accertamento medico.

Cosa fare in caso di infarto in atto

Consapevoli del fatto che siamo davanti ad episodio di infarto, occorre immediatamente chiamare i soccorsi medici. In questo caso, se non siete esperti in primo soccorso, limitatevi a:

  1. mantenere il soggetto sveglio e cosciente;
  2. calmare il paziente ed evitare sforzi di ogni tipo;
  3. favorire la respirazione alzando il busto del paziente (posizione semi-seduta);
  4. aiutare la respirazione con ossigeno, nel caso lo aveste a disposizione.

Allertando il PS, molto importante è specificare che ci sia un sospetto di infarto, così che i paramedici possano già intervenire con defibrillatore e medicinali adeguati.

La pratica di far tossire il soggetto affetto da infarto (un colpo di tosse ogni secondo), in modo da evitare l’aggravarsi dell’evento, non è scientificamente provata ed anzi, da alcuni studi, risulta anche essere dannosa.

Perché si ha un infarto, cause e prevenzione

L’insorgere di un episodio cardiaco grave come questo è dovuto a vari fattori che, con evidenza, interessano tutta la popolazione. Va da sé, quindi, che nonostante da una certa età in poi si sia naturalmente più predisposti, ciò non vuol dire che si sia al riparo da un eventuale attacco di cuore.

Ma quali sono le cause che scatenano un infarto? Ecco i principali fattori di rischio:

La prevenzione è sempre attuabile, sia rispettando uno stile di vita sano e attivo, sia operando dei controlli medici periodici nei soggetti più a rischio come – ad esempio – quelli con predisposizione genetica.

Infine, vi lasciamo con un interessante video che spiega come riconoscere un infarto e cosa fare in casi del genere. Il video è presente su YouTube sul canale di Pandro.net. Ve lo riproponiamo qui:

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