Come non cadere nella trappola di Italia-Programmi.net? Questa è la domanda che ormai da tempo si pongono i navigatori di internet truffati dalla Estesa Limited, società cui fa capo il sito www.italia-programmi.net e con sede alle Seychelles.
Già la scorsa estate l’Antitrust aveva intimato alla società di sospendere ogni attività diretta a pubblicizzare su Google e su altri strumenti di pubblicità online l’utilizzo gratuito di software scaricabili dal sito stesso. In realtà, cari amici, i software erano a pagamento. Il tutto avveniva in base alla seguente modalità: l’utente, inserendo i propri dati personali – come richiesto per effettuare la registrazione, quindi per scaricare il software – attivava senza rendersi conto un contratto di abbonamento a titolo oneroso di durata biennale, dell’importo annuale di 96 euro. Ciò avveniva senza la richiesta di carte di credito o altre modalità di pagamento.
Inseguito alla denuncia le cose sembravano avessero preso una piega del tutto normale: durante la registrazione non compariva più la scritta “Crea il tuo account” bensì “Crea il tuo account a soli 8 euro al mese”… sembravano, appunto!
La trappola di Italia-Programmi.net era ancora in agguato: la modifica apportata era valida solo per le ore diurne, la sera si ritornava alla vecchia dicitura!
Più di 25mila sono gli utenti truffati e che si sono rivolti all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato…
Oggi, possiamo stare tranquilli? L’incubo della truffa di Italia-Programmi è cessato?
Il 4 gennaio scorso L’Antitrust ha multato la società per un milione e mezzo di euro. Attualmente il tutto è nelle mani della Procura della Repubblica, ma ciò non significa che possiamo fare sogni tranquilli! Dobbiamo ancora fare molta attenzione per non cadere nella trappola di Italia-Programmi.net. Il sito è ancora attivo!
Ecco come non cadere nella trappola di Italia-Programmi.net – I consigli dell’Aduc
Chi ha fatto la registrazione e riceve solleciti di pagamento per email o posta ordinaria/prioritaria da parte di Italia Programmi:
1) non pagare niente e ignorare ogni loro richiesta, perché non ha valore legale (per spiegare meglio il tipo di intimazioni al pagamento che arrivano, le stesse vengono inviate anche a chi ha – suo malgrado – fatto il pagamento). Solo nel caso in cui il sollecito arrivasse per raccomandata a/r, consigliamo di rispondere con altrettanta lettera raccomandata a/r di diffida indirizzata alla sede legale della società:
Estesa Limited
Global Gateway 2478 Rue De La Perle
Providence, Mahe (Republic of Seychelles)
In quest’ultimo caso – finora mai verificatosi – quando e se ce ne sarà bisogno, sul nostro web metteremo una lettera tipo
2) fare un esposto/querela alla Procura della Repubblica della propria città, per sollecitare l’intervento di queste autorità sul piano penale, come da noi spiegato in questo articolo. Ecco il modulo da utilizzare, da riempire con i propri dati e adattare al proprio caso, da presentare (di persona o tramite invio di raccomandata a/r) alla Procura della Repubblica competente per il proprio luogo di residenza. Vi chiediamo di segnalarci per telefono o per email l’eventuale deposito, così da poterlo eventualmente sollecitare.
3) continuare a inviarci le vostre segnalazioni per eventuali integrazioni istruttorie da produrre alle autorità competenti, corredate se possibile da documentazione: ciò consentirà di comprendere l’estensione del fenomeno, dato che sicuramente verrà tenuto in considerazione ai fini di eventuali sanzioni e condanne.
(Fonte – www.aduc.it)