Iniziamo col dire che la febbre è un innalzamento della temperatura corporea al di sopra dei suoi valori normali, nel bambino 37.5°C se misurata ascellare o 38°C se misurata per via rettale. La febbre non è una malattia, ma un sintomo: è infatti il primo sistema di difesa del corpo contro virus e batteri. In più, prima di passare a come misurare la febbre, desidero evidenziare a tutti i genitori ansiosi che è stato dimostrato che la febbre non produce nessun danno all’organismo umano, a meno che non superi i43°C.
Ecco come misurare la febbre ai bambini… Seguiamo i consigli di mammamedico.it
Istruzioni su come misurare la febbre ai bambini
1. Misurazione rettale: è il metodo di misurazione migliore per i piccoli sotto l’anno. Il bambino può essere posizionato sulla schiena o a pancia in giù nel grembo. Se viene messo sulla schiena, tenere leggermente sollevate le bambine. Lubrificare la punta del termometro con vasellina e inserirla delicatamente nel retto per circa 2 cm nel neonato e 5 cm nel bambino più grande. Con una mano tenere fermo il bambino e con l’altra tenere il termometro. Il tempo necessario per la misurazione è di 2 minuti. E’ bene ricordarsi che la temperatura rettale è superiore di0.5°C rispetto quella cutanea, per cui è necessario scalare 5 lineette dal risultato ottenuto.
2. Misurazione orale: questo metodo va bene per i bambini più grandi che sono in grado di non mordere il termometro. Bisogna assicurarsi che il bambino non abbia bevuto bevande molto calde o fredde nella mezz’ora precedente. Appoggiare bene in fondo sotto la lingua, da un lato o dall’altro, il termometro e far restare calmo e con la bocca chiusa il bambino per almeno tre minuti.
3. Misurazione ascellare: posizionare il termometro sotto l’ascella del bambino (a contatto con la pelle che deve essere asciutta) e fargli tenere il braccio contro il corpo per almeno 5 minuti
Ricordatevi di non misurare la temperatura appena il bambino si è svegliato ed è ancora coperto, subito dopo una corsa o aver sudato in quanto potrebbe subire alterazioni.
(Fonte – mammamedico.it)