Vi state esercitando con gli esercizi di richiamo, ma i risultati tardano ad arrivare. Forse state commettendo qualche piccolo errore che potreste evitare facilmente.
Spesso il cane associa il richiamo a qualcosa di poco piacevole. Se lo chiamate solo quando è giunta l’ora di tornare a casa, e lui sta giocando allegramente coi suoi amici, vi stupite che non venga? In effetti il suo comportamento è perfettamente naturale e prevedibile, perché ha associato il richiamo alla fine del divertimento. Cosa può spingerlo, infatti, a rinunciare a una situazione altamente motivante come il divertirsi libero nel verde per tornarsene mestamente a casa al guinzaglio? In questi casi convincetelo a raggiungervi pronunciando la parola stabilita con tono autoritario, sempre mantenendo una posizione accucciata e cercando di attirare la sua attenzione, senza essere minacciosi. Quando vi ha raggiunto dategli il premio, gratificatelo, e poi mettetegli il guinzaglio e ripetete il rinforzo. Nel fare l’esercizio (richiamo + premio + guinzaglio + premio di nuovo), di tanto in tanto, lasciatelo nuovamente libero di tornare a divertirsi dopo averlo agganciato al guinzaglio. L’esecuzione del comando non deve assolutamente rappresentare un supplizio o una punizione per il cane. Deve apprendere che se viene da voi quando lo chiamate non sempre sarà costretto ad abbandonare i giochi e tornare a casa.
Errori da evitare
- Non punite mai il cane quando viene da voi, anche se avete dovuto chiamarlo a lungo a vuoto e ora fremete di rabbia. Controllatevi e premiatelo sempre, non deve associare il vieni a un fatto negativo, altrimenti la prossima volta impiegherete il doppio del tempo a farvi raggiungere.
- Ricordate che non dovete essere voi a raggiungere lui! Anche perché nulla diverte di più un cagnolino vivace di un bell’inseguimento nel parco. Mentre allontanarsi è un comportamento che attrae il cane, andare verso di lui è un comportamento respingente che lo porta ad arretrare e scappare nella direzione opposta.
- Un cane che esce poco e non ha modo di sfogarsi, difficilmente abbandonerà volentieri un luogo aperto per farsi riportare a casa. Non sacrificate il vostro quattrozampe in percorsi sempre uguali, frettolosi, privi di attrattiva. Consentitegli di correre libero almeno un paio di volte al giorno, e dedicatevi a lui nel tempo libero. Un cane è un impegno. Adorabile, ma comunque un impegno. Lo sapevate quando avete deciso di portarlo a casa, vero?
- I ripensamenti e le sconfitte non sono ammessi. Non si riporta un cane al canile, o in allevamento, o dal privato dove l’avete preso, perché non vi ascolta, scappa, è disubbidiente. Conosco bambini maleducatissimi, e nessuno si sogna di abbandonarli a se stessi. Ci si dedica con pazienza ai casi difficili, e se da soli non si ottengono risultati, seri professionisti possono aiutarvi nell’impresa.
- Non puntate a comunicare con il vostro cane a parole: per quanto possa sembrare un attento ascoltatore, quando se ne sta seduto col capino inclinato e vi osserva profondamente, non sta capendo quello che gli dite. Non servono grossi giri di parole per spiegargli che “ora dovete proprio andare via perché c’è da passare a prendere il pane, preparare la pappa … eh sì tesoro la pappa anche per te! Ce l’hai la famona? Eh? Sei affamato cucciolo mio bello? Dai vieni che andiamo bla bla bla”. Quando siete impegnati in una sessione educativa, parlate il meno possibile. L’ideale sarebbe limitarsi ai comandi da insegnare e agli elogi quando ottenete ciò che volete. Riservate le chiacchiere ad altri momenti, per esempio nel percorso verso casa, o se vedete il cane smarrito o spaventato. La vostra voce lo rassicura ma non gli comunica quasi nulla al di là del tono con cui vi esprimete e delle parole che ha appreso per vivere bene accanto a voi.
One Comment
AMELIA
ALLA MORTE DEL MIO PASTORE TEDESCO TRE ANNI FA SONO ANDATA AL CANILE E MI SONO LETTERALMENTE INNAMORATA UNA CUCCIOLA INCIDENTATA DI CIRCA SEI MESI DI PICCOLA TAGLIA METICCIA VOLPINO.
POICHè L’INTENDO ERA QUELLO DI RIMPIAZZARE IL POSTO DI GORAN(PASTORE TEDESCO) MIO MARITO E MIO FIGLIO RITORNANO A CANILE E TROVANO UNA CUCCIOLA DI CA 9 MESI DI TAGLIA GRANDE METICCIA DI BOXER E PITT BULL, BELLISSIMA.NATURALMENTE IL SUO ATTEGGIAMENTO RUFFIANO LI INTENERISCE PER CUI ADESSO DA TRE ANNI ABBIAMO DORA , LA PICOLA E CAMILLA LA GRANDE.
LE DUE VIVONO INSIEME, MA AHIME’ CAMILLA PIù VOLTE HA AGGREDITO DORA AZZANNANDOLA QUASI AD AMMAZZARLA. POICHE’ E’ SUCCESSO SEMPRE IN MIA PRESENZA,MIO MARITO SOSTIENE CHE CAMILLA E’ GELOSA ED AVVERTE LA MIA PREDILEZIONE PER DORA. IO AMO ENTRAMBE MA MI SENTO PIù PREMUROSA PER DORA SOLO PERCHE’ E PIù PICCOLA E QUINDI PIU’ DEBOLA. COSA NE PENSATE E COSA POSSO FARE PER FAR SI CHE QUESTO NON ACCADA PIù GRAZIE. AMELIA.VALLETTA@LIBERO.IT