Arancini Buoni, fritti, gustosi, belli, irresistibili…Sono loro, gli arancini siciliani (e non arancine, per favore, anche se molti – palermitani soprattutto – sostengono che si possano chiamare in entrambi i modi, il mio orgoglio catanese mi dice che invece non si può…).
Li abbiamo mangiati tutti, almeno una volta nella vita ma…sapete come farli? Ve lo siete mai chiesto? No? Bè, io sono qui apposta! Non è difficile prepararli e, se li farete in occasione di una cena tra amici, vi assicuro che farete un figurone. Io vi esporrò la ricetta dei mitici arancini al ragù, ovviamente poi ci sono le diverse varianti al burro e prosciutto, al pistacchio, agli spinaci, ecc…
Di seguito troverete “tutto ciò ce occorre per preparare il perfetto arancino siciliano”:
INGREDIENTI (per la base) per 4-6 persone:
- 500 gr di riso (per risotti oppure per arancini);
- una bustina di zafferano;
- pan grattato q.b;
- un uovo, 1-2 cucchiai di farina, sale e acqua q.b per la pastella;
- olio per friggere.
INGREDIENTI PER IL RIPIENO (RAGU’):
- 350 gr di tritato per ragù;
- sedano;
- una carota;
- cipolla;
- piselli;
- 1/2 tubetto di concentrato di pomodoro;
- acqua q.b;
- sale o dado;
- olio d’oliva.
ISTRUZIONI:
- Cucinate il riso in abbondante acqua salata; se è per risotti fatelo scuocere un pochino tenendolo sul fuoco qualche minuto in più, se è quello per gli arancini seguite le istruzioni che si trovano dietro la confezione. A fine cottura, un minuto prima, aggiungete lo zafferano. Scolate il riso, lasciatelo raffreddare un po’.
- Contemporaneamente (anzi, prima) preparate il ragù: spezzettate in pezzi piccolissimi tutte le verdure in quantità a piacere (non troppe e non troppo poche) e soffriggetele con dell’olio d’oliva. Aggiungete un po’ di piselli (anche questi ad occhio) e poi aggiungete il tritato ancora crudo.
- Girate un po’ col cucchiaio di legno le verdure insieme al tritato senza aggiungere nient’altro, senza farlo mai bruciare né attaccare alla pentola. Quando la carne si sarà cotta un po’ (quando avrà perso il suo colore rossastro, per intenderci), aggiungete il concentrato di pomodoro, il sale (o il dado) e dell’acqua. Per le dosi, considerate questo: il colore dell’acqua deve essere rosso (come se preparaste un sugo normale) e la quantità d’acqua che metterete dovrà bastare per l’intera durata della cottura (circa 30 minuti, ma controllate di tanto in tanto assaggiando).
- Fatto il ragù, fatto il riso, si può procedere. Prendete un bel po’ di piatti. Su uno metterete il pangrattato, su un’altro la pastella fatta con un uovo, un cucchiaio di farina e dell’acqua. Il composto non dovrà essere molto denso ma neppure troppo liquido, quindi…sappiatevi regolare con le dosi.
- Prendete un po’ di riso e spalmatelo sul palmo di una mano, che metterete a forma concava: aggiungete un cucchiaio di ragù (e se volete anche un pezzo di formaggio filante), prendete un altro po’ di riso e ricoprite. Cercate di fare una palla con le vostre mani: stringete forte, sennò durante la cottura potrebbero rompersi tutte!
- Passate la palla sulla pastella, ricoprendola tutta, e dopo passatela nel piatto con il pangrattato, in modo che aderisca bene. Prendete l’arancino e poggiatelo su un piatto. Fate così per tutti gli altri.
- Ciò fatto, prendete una friggitrice o, in mancanza, una pentola alta e larga abbastanza: mettete abbondante olio per friggere (ve ne servirà almeno mezza bottiglia) e, quando l’olio sarà ben caldo, cominciate a friggere gli arancini. Per aiutarvi, potete usare una paletta e un cucchiaio, così da poter girare e prendere gli arancini senza grosse difficoltà.
- Lasciateli friggere per un paio di minuti, giusto il tempo di far colorare la crosta esterna, e poggiateli uno ad uno su dei piatti con della carta assorbente.
- Lasciateli raffreddare un pochino e servite!
E, come al solito…Buon appetito!
19 Comments
Jenny
Decisamente.. le arancine!
millecose
mmmhh….Palermitana, vero? 😉
tommy
si chiamano solo arancine!!!!!
Klaudyo Puglise
Stamattina ritirai pc da lab, ci ho fatto installate Win 7 Ultimate al posto di XP Pro, ho collegato skerm
o,tv,mouse, stampante,+ 4 altoparlanti con subwoofer da tavolo,lo skermo ha altoparlanti incorporati,
con XP riuscivo a far suonare sia i vari siti ke i suoni del pc, ora invece è muto, cosa devo fare, sia
cercando su risorse del pc sia come attakki alle porte?
Antonio
Si chiamano ARANCINE
retrospettivo
ArancinE. Si chiamano solo ArancinE. In entrambi i dialetti (palermitano e catanese).
D’altronde, basta pensarci. Hanno la forma di piccole arance (frutti) o di piccoli aranci (alberi)???
In catanese (e in tutto l’est siculo) il femminile plurale termina in “i” (Es.: “i fimmini”: le femmine; “i machini”: le macchine.. etc..). Quindi ANCHE in catanese e’ ” L’ARANCINI”, cioe’ LE ARANCINE.
Chi gli mette l’articolo maschile (gli) semplicemente SBAGLIA! 😀
millecose
bah. lasciami dubitare, sig. Retrospettivo, che tu abbia ragione. GLI arancini, d’altronde, non sono solo tondi, anzi! Quelli tipici, quelli al ragù, hanno una forma a piramide (tanto che a volte si chiede: “me la dà una piramide?”). E comunque, lasciando stare la retorica, andiamo ai fatti: non ho mai incontrato un catanese – che sia uno – che chieda un’arancina. Hai da controbattere anche su questo??? AH??? 😉
millecose
… accettiamo che catanesi e palermitani quando parlano di arancine/i si riferiscono a cose diverse… i Palermitani all’arancia (femminile), noi al Vulcano (maschile). Leggi qui… http://rockspolitik.blogspot.com/2008/01/larancino-catanese-o-palermitano.html
Ciaooooooo!
varello
scusa mille cose, ma quelli tipici al ragù non sono a piramide….forse solo a catania , mai visto nessuno in sicilia (tranne che a catania) che al bar chiede una piramide.
suvviaaaaa 🙂
millecose
mah, mah! a Catania e nel MONDO proprio, sono a piramide. Catania è caput mundi dell’arancino!!! 😀
emanu
arancina – deriva da arancia (al femminile)
millecose
arancino- deriva da vulcano (maschile)
smikiatu
arancine!!! che minckia sono gli arancini?
scuffatu
arancine a morte!
protagora di abdera
arancino deriva da vulcano??? uhauhauhauha ma chi fa ntappasti a testa nto muru? uhauhauha! loccu! che deriva da cretinu!uhauhauha!
Daniele
Signori miei.
La Storia è Storia. E non si può cambiare.
L’ARANCINA (unico vero nome) nasce sul finire del ‘700 sotto la dominazione borbonica, a Palermo. dove uno chef palermitano della corte, provò a riutilizzare del riso avanzato di qualche giorno facendone una palla lavorata con lo strutto e riempiendola di carne e di verdure. Decise quindi di panarla nel pangrattato per dorarla in frittura, usando l’uovo come collante. Una volta pronta, la guardò bene ed esclamò: “Minchia! Un’arancia pare!”. Da qui, vi fu dato il nome “arancina”, per la forte similitudine di forma e di colore con il frutto (l’arancia).
Come giustamente spiega poi Retrospettivo, nella Sicilia orientale c’è una particolare tendenza a “mascolinizzare” i termini femminili. E proprio ciò ha fatto sì che nel catanese e nel messinese il termine diventasse il maschile “arancini”.
La vicinanza poi di Messina con il resto dell’Italia e la sua particolare funzione di “ponte” tra la penisola e la Sicilia, hanno completato il danno: per tutti gli italiani che traversarono lo stretto, la palermitana “arancina” mutò nel messinese “arancino”. E da lì, tristemente, nel resto del mondo.
Il ruolo dei catanesi, in tutta questa storia, è assolutamente inconsistente.
Grazie a tutti.
Massimiliano
A Palermo sono le arancine
amenano
Sì: inconsistente; si limitano a fare GLI ARANCINI più buoni di tutta la Trinacria!
Luigi
Savia(l’arancini)in thee world!! e palermo(arancine..jejeje)ect ect