Il parto è un momento cruciale nella vita delle donna e, se per molte la gravidanza è un periodo idilliaco, per tutte c’è la paura del parto. Il timore di soffrire tanto e che qualcosa possa non andare nel verso giusto hanno spesso la meglio, soprattutto durante le ultime settimane di gestazione. In genere, arrivati quasi al traguardo delle 40 settimane, la futura mamma ha già deciso se e chi vuole che l’accompagni durante il periodo del travaglio.
Quasi sempre la scelta ricade sul compagno, ma può capitare anche che venga preferita la mamma, la suocera, la sorella o un’amica: insomma, una persona della quale ci si fida e con la quale si ha un certo tipo di confidenza. Per quanto concerne il parto naturale, non si presentano quasi mai problemi di sorta che impediscano alla persona prescelta di restare accanto alla partoriente durante il travaglio. Diverso è il caso del parto cesareo, sia esso programmato o meno, in quanto non tutte le strutture consentono di assistere a quello che è, a tutti gli effetti, un intervento chirurgico.
Ad ogni modo, chiunque venga scelto dalla gestante e accetti di assistere al parto, deve avere la consapevolezza che non sarà una cosa facile e che dovrà essere preparato ad ogni evenienza, anche quella di essere cacciato fuori dalla partoriente.
3 consigli per assistere al parto naturale nel modo giusto
Ci sarebbero tante, tantissime cose da precisare per un’occasione del genere, anche se molto dipende dalla futura mamma e dal suo carattere. In genere, però, possiamo ridurre il tutto ad una “preparazione” basilare per l’accompagnatore:
- Conoscere i desideri della futura mamma: parlate lei, cercate di capire cosa si aspetta da voi, se cerca solo compagnia silenziosa o qualcuno che riesca anche a distrarla. Considerate che, anche se conoscete bene la persona in questione, lo stress del parto e il dolore possono farle cambiare repentinamente l’umore: aspettativa anche che vi cacci fuori dalla sala travaglio, fosse anche solo per qualche minuto.
- Prepararsi al parto: specie se si è uomini, è importante conoscere la fisiologia del parto, le varie fasi che si susseguono una dopo l’altra, quali sono le giuste posizioni da adottare per allentare il dolore, i massaggi da poter praticare, e via dicendo. Portate con voi la musica preferita della mamma, qualche barretta energetica e bevanda gradita. L’ideale sarebbe riuscire a partecipare a qualche lezione del corso pre-parto con la mamma, così da capire ed attuare praticamente consigli e tecniche di rilassamento varie utili. Non sempre, però, il corso pre-parto prevede questo tipo di lezioni, spesso addirittura non sono contemplate neanche quelle con il compagno della gestante. Il consiglio è quello di informarsi prima della scelta del corso.
- Come comportarsi con gli altri “ospiti”: c’è da considerare che, molto spesso, parenti e amici stretti sono in prima linea quando si tratta di un parto. Fatevi dare una lista di coloro che, con maggiore certezza, saranno presenti in sala d’attesa. Considerate che qualcuno fra i presenti possa non essere di vostro gradimento, ma in quel caso dovrete lasciare da parte le questioni personali: la cosa più importante è il benessere della partoriente. Anche nel caso in cui vi siano malumori in sala d’attesa, gente che protesta perché “io ho diritto quanto te di stare in sala travaglio”, beh, fate presente che questa è stata una decisione presa dalla futura mamma e come tale va rispettata; così come è necessario fare leva sulla necessità di mantenere un certo contegno dinanzi a quello che non è uno spettacolo al quale assistere, ma un momento importante nella vita della gestante.
Come assistere ad un parto cesareo
Come accennavamo prima, non tutte le strutture permettono di assistere al parto cesareo, sia per questioni logistiche sia per igiene, trattandosi di un intervento eseguito in sala operatoria, quindi in area sterile.
In questi casi, non occorre tutta l’assistenza “di conforto” alla paziente, anche perché l’intervento si risolve in circa 10-15 minuti. Molto più importante sarà la fase successiva, quando la donna dovrà compiere una normale attività quotidiana ma con una ferita importante da rimarginare: avrà quindi bisogno di cure ed assistenza.
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