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Come affrontare un colloquio di lavoro?

Da Redazione

Settembre 08, 2019

Come affrontare un colloquio di lavoro?

E’ arrivato il momento tanto atteso: dopo vagonate di curriculum vitae spediti in giro, vi arriva una telefonata. E’ una delle aziende che avete contattato e vi chiama per fissare un colloquio di lavoro. Lunedì pomeriggio? Alle tre? Disponibile? Disponibilissimo!!! Finalmente, qualcuno vi dà una possibilità di dimostrare il vostro valore! Non esagerate con l’entusiasmo però: la possibilità c’è, ma ottenere l’impiego dipende in buona parte da voi e dalla vostra capacità di sfruttare al meglio il colloquio di lavoro per fare una buona impressione. Cosa non facile perché si risolve tutto in pochissimo tempo, e anche perché sarete nervosi, è umano, e non c’è valeriana o camomilla che tenga. Un buon modo per calmarsi e contemporaneamente evitare scivoloni è prepararsi adeguatamente. Ecco alcuni consigli pratici.

Consigli su come affrontare un colloquio di lavoro

  • Iniziate a preparare il colloquio il giorno prima. Controllate l’indirizzo e il modo migliore per raggiungere la sede, sia che vi muoviate con i mezzi sia che utilizziate l’auto.
  • Scegliete il giorno prima che vestito indossare, controllando che non ci siano macchie e che sia ben stirato. Per la scelta, dipende dal lavoro che vorreste ottenere: per un lavoro d’ufficio, è sempre vincente lo stile giacca e cravatta o tailleur, mentre per lavori più dinamici, ad esempio un lavoro con i bambini, è meglio uno stile più casual. Chi si presenta per un posto di commesso è bene che curi molto la manicure; curate anche i capelli, se li portate lunghi vi conviene raccoglierli: vi daranno un aspetto ordinato anche se fuori dovesse infuriare la bufera. Scegliete un profumo discreto. Per le donne: evitate tacchi troppo alti.
  • Preparate una copia aggiornata del vostro curriculum da portare con voi, anche se probabilmente l’esaminatore ne avrà già una. Rileggetelo e preparatevi mentalmente un piccolo riassunto. Preparate anche eventuali documenti che potrebbero venirvi richiesti (tesserini, diplomi etc.). Fate una ricerca su internet per conoscere meglio l’attività dell’azienda con cui svolgerete il colloquio. Imparate a memoria il nome della persona che dovrete incontrare e segnatevi indirizzo e numero di telefono (non si sa mai)
  • Cercate di presentarvi puntuali, anzi, con 5 minuti di anticipo. Se vi capita un intoppo (serio) e ritardate, avete semrpe dietro il numero per avvertite. Evitate però scuse da liceali (mio figlio si è sentito male a scuola, non è passato il treno etc…) perché darebbero subito l’immagine di una persona che non è in grado di gestirsi
  • Se vi fanno aspettare in sala d’attesa e siete visibili dalla reception, adottate un comportamento rilassato, magari mettendovi a leggere il giornale. Alcuni datori di lavoro chiedono infatti alle receptionist se il candidato sembrava nervoso. Approfittatene per spegnere il cellulare o metterlo silenzioso.
  • Una volta giunta la persona che vi esaminerà, alzatevi e stringetele la mano in modo energico: la stretta di mano dice molto di voi.
  • Se vi sentite il cuore in gola ricordate: non solo solamente loro a dover valutare voi, dovete essere anche voi a valutare se volete o non volete lavorare per quest’azienda.
  • Vi inviteranno a sedervi: attenti al linguaggio del corpo! Niente gambe accavallate e braccia incrociate, indicano chiusura. Ma anche lasciarsi andare sullo schienale come se foste già esausti è sbagliato. Sedetevi composti ma non rigidi, con la schiena diritta e protraendovi leggermente verso l’interlocutore.
  • Niente tic tipo far ballare le ginocchia, mangiarsi le unghie o tormentarsi i capelli: vi proporreste subito come un’insicuro.
  • Se vi viene chiesto, riassumente brevemente la vostra esperienza lavorativa. Vi verranno proposte domande-tranello tipo “come vi vedete tra dieci anni?”. Non è tanto importante la risposta quanto far vedere all’esaminatore che non rimanete spiazzati davanti a domande insidiose.
  • Un tempo si diceva: non interrompete mai l’esaminatore quando parla. E perché no? In una normale conversazione si interrompe e si viene interrotti. L’esaminatore deve vedere di fronte a sé una persona cortese ma brillante, emozionata ma non intimorita. Chiedete pure chiarimenti se lo ritenete necessario. Tenetevi per ultime le domande sullo stipendio.
  • Se vi chiedono come mai si è interrotta l’ultima esperienza lavorativa, ricordatevi non parlare mai male dei vecchi datori di lavoro: se dovete “ricamarci su”, fatelo, ma non parlatene male. Piuttosto state sul vago (“riduzione di personale”)
  • Cercate di far capire al vostro interlocutore che siete una persona dalla idee chiare e che la posizione lavorativa aperta coincide con i vostri obiettivi. Se anche vorreste il posto solo perché è vicino a casa o perché l’orario coincide con la scuola dei vostri figli, tenetelo per voi.
  • Soprattutto per le donne: svicolate da domande personali. In molti colloqui i datori di lavoro cercano di capire se siete sposate, conviventi o anche solo fidanzate. Queste domande o allusioni non devono esistere, oltre che immorali sono anche illegali, chi le pone passa dalla parte del torto. Non arrabbiatevi ma glissate con un sorriso e rispondete dicendo che avete una vita privata ma che non ha mai interferito con quella lavorativa.
  • Congedatevi con una stretta di mano altrettanto vigorosa di quella iniziale e ringraziate l’esaminatore per il suo tempo.
  • Dopo il colloquio, non siate assillanti con telefonate o mail per conoscere l’esito. Vi informeranno loro a tempo debito. E se non sarà così, ci sarà sempre un altro colloquio da affrontare!

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